Caratterizzazione genetica cinghiale

È ormai continua la segnalazione di problemi derivanti dalla presenza di cinghiali nel territorio piemontese ed è considerevole sia l’entità dei danni da questi provocati alle colture agrarie, sia il numero degli incidenti stradali dai medesimi causati. Sulle Amministrazioni locali gravano pertanto gli oneri relativi al risarcimento di tali danni. 
È da sottolineare il fatto che i piani di abbattimento previsti annualmente per tentare di limitare la popolazione non sono apparsi per ora efficaci nella risoluzione del problema. 
Al fine di adottare opportune strategie di contenimento della specie, risulta di fondamentale importanza la comprensione delle principali cause della diffusione della specie medesima. 
La massiccia presenza dei cinghiali sul territorio piemontese può essere senza dubbio correlata a differenti fattori biologici, tra cui la notevole prolificità della specie (che trova in Piemonte condizioni molto favorevoli) ed i possibili fenomeni di migrazione da Paesi confinanti. 
Tuttavia tali fattori biologici sono considerati da alcuni non sufficienti a giustificare l’entità della popolazione di cinghiale presente in Piemonte. 
Non si può ad esempio escludere a priori che avvenga il rilascio in natura, a scopo venatorio, di soggetti allevati a livello locale o di provenienza nazionale o estera, benché tale pratica sia illegale. A tal proposito, è importante evidenziare i potenziali rilevanti rischi collegati all’eventuale immissione di capi di origine alloctona (ad esempio provenienti da paesi dell’Est), in quanto tali soggetti potrebbero essere vettori di malattie facilmente trasmissibili al maiale, con grave pericolo per la suinicoltura, particolarmente diffusa nella Regione. 
Da non trascurare infine la presenza in Piemonte di numerosi allevamenti (più di 200); in tali allevamenti talvolta, sfruttando la possibilità di ibridazione con il maiale domestico, si ottengono soggetti con una maggiore produttività (in termini di prolificità e di accrescimento ponderale) e con abitudini “domestiche”; inoltre spesso i soggetti F1, morfologicamente intermedi tra cinghiale e maiale, sono reincrociati con soggetti selvatici, ottenendo così progenie morfologicamente simili al selvatico che conservano però i caratteri di prolificità e accrescimento della popolazione F1. 

LO STUDIO
Si propone di avviare uno studio di rilevante valenza scientifica, volto a caratterizzare dal punto di vista genetico, mediante l’utilizzo di tecniche di biologia molecolare (analisi del polimorfismo allelico dei microsatelliti del DNA) la popolazione di cinghiale presente nella Regione. 
Tale studio risulta particolarmente importante e necessario, dal momento che la comprensione della struttura genetica della popolazione può essere considerata l’unico strumento efficace per individuare le ragioni primarie della diffusione dei cinghiali sul territorio. 
Al termine di tale studio, che si ipotizza della durata di due-tre anni, la Regione Piemonte potrà disporre delle basi scientifiche per la messa a punto di più efficaci strategie di contenimento, tali da garantire inoltre la tutela della biodiversità e il ripristino dell’equilibrio tra le diverse specie animali. 

Lo studio sarà articolato nelle seguenti fasi: 


•Raccolta campioni:  nello studio, in funzione del finanziamento che sarà accordato, saranno analizzate alcune centinaia di campioni (circa 450 campioni con un finanziamento complessivo pari a 25.000 €); la raccolta dei campioni sarà prevalentemente a cura del Personale dell'Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica per quanto riguarda i soggetti cacciati o catturati nei Comprensori Alpini (CA) e negli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC); la numerosità dei campioni per ciascuna zona sarà definita in base alla densità della popolazione di cinghiale precedentemente stimata nella zona medesima. Per la raccolta dei campioni negli allevamenti di cinghiale sarà richiesta la collaborazione dei veterinari delle differenti ASL interessate. Nell’ambito del progetto si intende inoltre caratterizzare geneticamente i capi investiti in incidenti stradali e eventualmente i soggetti responsabili dei danni alle colture agricole (mediante analisi, ove possibile, delle tracce reperite sul luogo del sinistro, quali peli, feci, sangue). 


•Attività analitica: caratterizzazione genetica: tutti i campioni saranno geneticamente caratterizzati mediante analisi del polimorfismo allelico di almeno 15 loci microsatellite, già individuati in collaborazione con il Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica dell’Università di Sassari, al fine di poter confrontare i dati che saranno prodotti nel presente progetto con i risultati ottenuti nello studio delle popolazioni di cinghiale nazionali ed estere, condotto dal sopra indicato Dipartimento in collaborazione con altri centri di ricerca nazionali. I dati ottenuti saranno inoltre confrontati con la consistente banca dati di profili genetici di differenti razze e ibridi di suino domestico già disponibile presso Laboratorio Chimico CCIAA TO, al fine di stimare il grado di eventuale ibridazione cinghiale/suino. 


•Elaborazione di risultati, sulla base dei risultati che saranno ottenuti, sarà possibile: 
- contestualizzare dal punto di vista genetico la/le popolazione/i di cinghiale del Piemonte rispetto      alle principali popolazioni di cinghiale presenti in Italia (es. in Veneto, Lombardia, Toscana, Sardegna) e in centro-est Europa; 
- verificare il grado di ibridazione con il maiale domestico;
- definire il genotipo e quindi l’origine dei soggetti responsabili dei danni alle colture agricole e dei capi investiti in incidenti stradali.


•Soggetto esecutore:  Laboratorio Chimico Camera Commercio Torino; requisiti: laboratorio già equipaggiato per l’esecuzione di analisi genetiche; pluriennale esperienza nella caratterizzazione genetica di bovini e suini mediante analisi di microsatelliti; dispone di una banca dati di circa 1000 profili genetici di maiale domestico.  In collaborazione con il Dipartimento di Zoologia ed Antropologia Biologica dell’Università degli Studi di Sassari.


Termine del progetto: Dicembre 2007