Materiali e oggetti destinati al contatto alimentare (MCA o MOCA)

Le prove di conformità servono per verificare se il materiale, o l’oggetto, può essere posto a contatto con l’alimento nelle prevedibili condizioni di utilizzo. Il regolamento (CE) 1935/2004 all’articolo 3 specifica che i materiali ed oggetti a contatto con alimenti (MOCA) devono essere prodotti […..] affinché, in condizioni d’impiego normali o prevedibili, non trasferiscano agli alimenti componenti in quantità tale da :
a.  Costituire un pericolo per la salute umana
b. Comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari
c. Comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche

Le analisi costituiscono la documentazione necessaria per la compilazione della Dichiarazione di Conformità, che obbligatoriamente deve accompagnare i MOCA lungo la filiera alimentare.

I produttori di MOCA devono accertare la conformità dei loro prodotti al contatto alimentare e con la Dichiarazione di Conformità possono in modo responsabile informare i loro clienti circa le condizioni di utilizzo, la presenza di sostanze dual use,  la presenza di sostanze con restrizioni o limitazioni e ogni altra informazione utile alla filiera alimentare.

Le Aziende alimentari, la Ristorazione e la Distribuzione di alimenti verificano e valutano la Dichiarazione di Conformità, acquisendone tutte le informazioni, e sono i soggetti coinvolti nell’accertamento  dell’idoneità tecnologica del MOCA.

Migrazione globale su MCA non ancora a contatto.

Questa tipologia di prova prevede la determinazione ponderale aspecifica delle sostanze che vengono cedute dal contenitore o dall’imballaggio durante il contatto con simulanti.

La legislazione prevede limiti massimi diversi:

 - 10 mg/dm2 o 60 mg/kg  per materie plastiche (regolamento UE 10/2011)

 -  8 mg/dm2 o 50 mg/kg  per altri materiali (DM 21/03/1973 e s.m.).

I simulanti da utilizzare sono scelti in base alle caratteristiche dell’alimento a cui è destinato il MOCA: acqua distillata, acido acetico al 3 %, etanolo al 10 %, etanolo al 15 %, etanolo al 20 %, etanolo al 50 %, olio di oliva rettificato.

Le condizioni di prova, cioè durata e temperatura, dipendono dal reale utilizzo, sono stabilite dalla legislazione vigente, che prevede comunque la possibilità di adottare comunque le condizioni più aderenti al processo di contatto.

Migrazione coloranti su MCA non ancora a contatto

E’ consentito colorare i MOCA con le sostanze previste, ma, per la legge italiana (DM 21/03/1973), è previsto un controllo aspecifico per verificare se avviene una migrazione oltre un limite fissato. E’ una controllo spettrofotometrico operato sui medesimi simulanti utilizzati per le prove di migrazione dei coloranti.

La prova consente anche di verificare la presenza di controstampa o set off in materiale flessibile in bobina o impilato, e in altre tipologie dove avviene un contatto tra lato del materiale destinato al contatto alimentare e lato esterno stampato.

Migrazione specifica da MCA non ancora in contatto

Con la determinazione di migrazione specifica si verifica se la singola sostanza viene ceduta e in quali quantità. Si utilizzano i simulanti previsti per estrarre la sostanza dal MOCA, individuando in genere la soluzione più severa. Per verificare il contatto con alimenti grassi è possibile effettuare un’estrazione in isottano invece che in olio, condizioni in genere di maggior severità.

Migrazione specifica da MCA già in contatto

Per alcune sostanze presenti nei contenitori o negli imballaggi è possibile accertare se sono migrate nel prodotto alimentare. In particolare le sostanze organiche volatili che derivano da colle, adesivi, inchiostri di stampa possono essere ricercate anche nell’aria della confezione del prodotto alimentare e controllate nel tempo per verificarne l’evoluzione.

Prove per specifici materiali

Alcuni materiali, come ad esempio la carta o l’acciaio inox, prevedono prove specifiche per accertare la conformità al contatto alimentare.

Test invecchiamento

Con queste prove si può evidenziare l’andamento nel tempo della componente aromatica dell’alimento, identificando eventuali criticità dovute all’interazione con il materiale d’imballaggio o di confezionamento con conseguente modifica delle caratteristiche organolettiche dell’alimento.

l Laboratorio infatti risulta accreditato da ACCREDIA e opera pertanto in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Il QRcode consente di accedere direttamente al sito www.accredia.it per verificare la validità dell'elenco prove e del certificato di accreditamento rilasciato al laboratorio       

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